In quest’ultimo mese, il Canale di Panama, uno dei due canali navigabili più importanti al mondo, sta affrontando una problematica senza precedenti, che potrebbe compromettere il commercio globale, anche per il prossimo anno. 

L’intensa siccità registrata nel 2023, infatti, ha causato una riduzione della portata tale da ostacolare il transito delle navi container. Già nelle scorse settimane, numerose navi sono rimaste bloccate con tempi di attesa molto lunghi. E sembra che la situazione non sia destinata a migliorare.  

Canale di Panama: le conseguenze su rotte commerciali e trasporti

La riduzione della navigabilità del Canale di Panama è diretta conseguenza dell’inaridimento delle risorse idriche presenti nell’area. Frutto dei cambiamenti climatici che ha portato a un’assenza di pioggia prolungata. 

Si stima che il numero di navi che può attraversare il canale, al giorno, sia sceso da 31 a 25 nel mese di novembre e potrebbe continuare a scendere fino a sole 18 unità a partire da febbraio 2024.  

Non solo. La minore portata di acqua nel canale ha richiesto la riduzione del pescaggio a massimo 44 piedi. Un valore che, in condizioni normali si attesta invece a 50. Cosa significa? Che per transitare le navi devono imbarcare meno merce, viaggiando con una parte della stiva vuota e andando incontro a un maggior impatto in termini di costi. 

Le soluzioni

Le restrizioni alla navigabilità del Canale di Panama hanno generato incertezza e costi aggiuntivi per diverse imprese. 

Le aziende si stanno muovendo alla ricerca di soluzioni alternative, per evitare i ritardi e i costi eccessivi derivanti dal blocco dei trasporti. 

Alcune realtà hanno scelto di monitorare attentamente le spedizioni per identificare e affrontare in maniera tempestiva i ritardi, gestendo gli eventuali disagi dei clienti. Altre, stanno cercando soluzioni, percorsi o modalità di trasporto alternativi, per ridurre le incertezze derivanti dalla situazione. 

Diversificazione, pianificazione, ma anche chiarezza dei rischi e dei costi aggiuntivi sono, oggi, fondamentali per garantire che le operazioni vengano gestite nel migliore dei modi, riducendo le perdite collegate. Elementi che noi di Marfreight cerchiamo di applicare ogni giorno nei servizi offerti, attraverso il monitoraggio costante dello stato di transito merci internazionale e della ricerca di soluzioni in grado di venire incontro alle diverse esigenze espresse. 

In questi ultimi mesi, da più fronti, si è palesata una crescente preoccupazione sull’influenza economica e politica della Cina nei Porti Europei

Il dibattito ha ripreso vita, anche in seguito all’offerta fatta da Cosco per l’acquisto del 35% di Tollerort Terminal (CTT), un piccolo terminal container di Amburgo. 

Secondo un rapporto della società di consulenza McKinsey, tra il 2021 e il 2022, gli investimenti cinesi in infrastrutture aeroportuali sono aumentati di oltre il 50%. Sempre nel 2022, il gigante Asiatico è diventato il principale investitore straniero in infrastrutture portuali in Europa

Ad oggi, Cosco ha azioni in sette Paesi Europei, tra cui anche l’Italia. 

Le ragioni dietro l’espansione cinese

Gli obiettivi del consolidamento della presenza cinese nei porti Europei sono vari. 

Innanzitutto, l’intenzione di consolidare la posizione globale come potenza economica. 

Secondo l’ultimo report diffuso da Alphaliner, alla fine di agosto, gli operatori portuali cinesi avevano effettuato investimenti in ben 31 terminal container situati nell’Europa e nel Mediterraneo. Porti strategici, disposti, ad esempio, in Grecia, in Belgio e a Vado Ligure, in Italia. 

La Cina è il principale partner commerciale dell’Unione Europea, espandere la propria posizione logistica in aree specifiche non può che semplificare il commercio e ridurre i costi di trasporto, ponendo il gigante asiatico in una posizione vantaggiosa per chiedere, e ottenere, in caso di trattative condizioni commerciali più favorevoli. 

Non solo: investire in infrastrutture portuali potrebbe aprire l’accesso al Paese a nuovi mercati.

Le contromisure dei Paesi

Alcuni Paesi, come Giappone, Australia, Stati Uniti e la stessa Unione Europea, stanno cercando di adottare una serie di contromisure per prevenire eventuali rischi derivanti dall’espansione cinese. Un esempio sono i controlli più stringenti sugli investimenti esteri in infrastrutture, adottati nel 2022 anche dal governo italiano. O, ancora, i contro investimenti da parte degli Stati Membri in infrastrutture portuali e logistiche per ridurre la loro dipendenza dalla Cina. 

Non è possibile, allo stato attuale, sapere se le contromisure siano veramente necessarie o efficaci. Dovremo solo attendere l’evoluzione politica ed economica degli eventi. 

Un punto fermo, però, resta certo: la Cina rimane il principale partner commerciale dell’UE e anche il terzo maggiore importatore.

In questi anni, si è assistito a una crescente volatilità dei noli marittimi: negli ultimi 3 mesi del 2023, ad esempio, le quotazioni hanno subito cali importanti che hanno influenzato, inevitabilmente, l’andamento dei mercati. 

L’incertezza del settore desta non poche preoccupazioni, in particolare sulla tenuta della supply chain per il 2024. 

A fare il punto, la società di analisi Xeneta, che nel suo ultimo outlook ha dipinto un nuovo anno complesso e incerto per il trasporto container. 

Noli marittimi in aumento nel 2024

Stando a quanto affermato da Xeneta, infatti, i noli marittimi saranno destinati ad aumentare drasticamente, rendendo non più conveniente per i carrier il trasporto delle merci contrattualizzate con le tariffe del 2023. 

Come dichiarato da Patrik Berglund, CEO della società: “Il costo per il trasporto di container via mare è crollato del 60% nel 2023, e su alcune rotte (come dal Far East all’Europa) il calo è stato ancora più accentuato, raggiungendo l’80% per i contratti sia di breve sia di lungo periodo. Attualmente i noli sono così bassi, che di fatto le compagnie stanno operando in perdita in molti casi”. 

Una situazione che non potrà essere tollerata ancora a lungo e che porterà, in maniera fisiologica, a un aumento delle tariffe. 

Anche se con precisione non si sa quando gli aumenti dei noli cominceranno a concretizzarsi, Xeneta prospetta un quadro per nulla rassicurante. Da una parte, afferma, ci saranno i clienti che nel 2023 hanno stipulato contratti di lungo termine a tariffe decisamente basse e, dall’altra, quelli che firmeranno accordi nel 2024 a valori più elevati. 

Le compagnie potrebbero quindi decidere di lasciare a terra le merci dei primi, a favore dei carichi con una quotazione maggiore. 

A rendere ancora più incerta questa situazione, le crisi geopolitiche in atto in Ucraina e Medio Oriente e l’entrata in vigore, prevista proprio per il 2024, del sistema ETS (Emissions Trading Scheme) nel settore marittimo. 

Overcapacity e contratti affidabili

Questa situazione rappresenta una sfida, importante, per tutti i clienti che dovranno capire come tutelare le proprie catene di approvvigionamento. 

Una speranza viene dall’overcapacity che, se dovesse continuare anche nel 2024, potrebbe incentivare i carrier a caricare tutte le merci, a prescindere dalle tariffe dei contratti di trasporto, per riempire le navi. Una condizione di cui potrebbero beneficiare, quindi, anche i clienti con contratti a lungo termine stipulati nel 2023.

Un’altra risiede nella scelta di operatori di settore esperti e affidabili. 

Nel corso degli anni, noi di Marfreight abbiamo gestito diverse situazioni legate alla volatilità dei mercati, cercando di offrire sempre ai nostri clienti soluzioni coerenti e in linea con le loro aspettative e necessità. 

Già lo scorso anno, ad esempio, a seguito dell’esagerato aumento dei noli registrato in primavera, abbiamo offerto ai nostri partner contratti su base mensile, con rate facilmente accessibili. 

Come operatori di settore che hanno a cuore il business dei propri clienti, abbiamo l’obbligo di essere sempre pronti ad affrontare e gestire i cambiamenti di mercato, per garantire le soluzioni migliori, in termini di sicurezza e di convenienza. 

Diminuiscono ancora i contratti di trasporto container. Ad affermarlo, qualche settimana fa, Xeneta, la principale piattaforma di benchmarking delle tariffe di trasporto marittimo, che ha diffuso i dati relativi al periodo di agosto

Secondo le analisi effettuate da Xeneta, il livello delle tariffe dei contratti di trasporto container nel mese di riferimento, ha subito un ulteriore calo del 7,8%. 

Ecco, nello specifico, i dati diffusi. 

Le analisi nel dettaglio

Se considerato in rapporto al mese precedente, il maggiore calo è stato registrato nei contratti per le importazioni negli Usa, -14,9%. I contratti relativi alle importazioni in Europa, invece, hanno subito un declino del 3,4%, raggiungendo un crollo complessivo del 60,1% rispetto all’anno precedente. 

In calo anche i contratti per gli export dal Far East, che hanno subito una flessione del 14,2%.

E dal punto di vista delle rotte commerciali?

Il calo maggiore è stato registrato sulla rotta Shanghai-Rotterdam, che ha perso il 4%. Meglio i noli della tratta Shanghai-Genova che, invece, hanno registrato solamente l’1% di flessione. 

Dati che confermano una tendenza che perdura ormai da tempo e che potrebbe significare la necessità di una rinegoziazione dei contratti per i caricatori. 

Container refeer VS carico secco

Un altro dato interessante, utile a completare il quadro dei trasporti container, viene dalla Reefer Shipping Annual Review and Forecast, pubblicata qualche settimana fa da Drewry, società di consulenza marittima con sede nel Regno Unito. 

Secondo il rapporto, sembra che le tariffe legate al trasporto container refeer siano diminuite rispetto al loro picco registrato nel terzo trimestre del 2022, ma a un ritmo più lento se paragonate al trasporto di carico secco. 

Le tariffe medie dei 15 principali vettori internazionali dedicati al trasporto marittimo reefer sarebbero diminuite del 22% nell’anno, rimanendo tuttavia al di sopra dei livelli pre-pandemia di circa il 60%. 

La panoramica, fatta dalla società per il 2024, prevede delle tariffe ancora al di sopra dei livelli raggiunti prima dell’avvento del Covid, con una diminuzione graduale più misurata per i container reefer rispetto al trasporto dei carichi secchi. 

Marfreight opera da sempre al fianco dei propri clienti, offrendo la soluzione migliore in termini di qualità e di convenienza. Le nostre quotazioni, naturalmente, seguono l’andamento dei mercati, ma ci impegniamo costantemente, anche attraverso consolidate relazioni con i principali vettori, per studiare le soluzioni migliori, più vantaggiose ed efficienti in termini di costi e di puntualità. 

Il Regolamento sul CBAM è legge. Ne avevamo già parlato in un precedente articolo, pubblicato in occasione dell’accordo tra i membri del Consiglio e del Parlamento Europeo sulla necessità di adottare delle misure per arginare il Dumping Ambientale. Il Regolamento sul CBAM, lo ricordiamo, parte dalla necessità di imporre una tassa sui beni industriali importati da Paesi Terzi sul mercato comunitario che, per la loro produzione, generano un notevole volume di emissioni.

Ora, le nuove regole troveranno piena applicazione a partire dal 1° ottobre di quest’anno. Ecco cosa prevedono e quali sono i soggetti interessati direttamente. 

CBAM: le nuove regole che riguardano il Dumping Ambientale

Il CBAM, letteralmente Carbon Border Adjustment Mechanism è il regolamento europeo finalizzato a impedire che le merci importate da Paesi extra-UE abbiano un vantaggio competitivo, dovuto all’assenza di costi legati alla carbonizzazione. 

Il Regolamento è parte integrante del programma “Fit for 55”, che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030. 

Il CBAM mette in atto un meccanismo di compensazione delle emissioni di carbonio generate dalla produzione di determinate merci fuori UE, attraverso l’acquisto di Certificati rappresentativi delle emissioni di CO2. 

Ma quali merci saranno interessate da questa nuova regolamentazione?

Naturalmente, quelle a più elevato impatto ambientale, come, ad esempio, i prodotti in cemento, ferro, acciaio e alluminio, i fertilizzanti e l’energia elettrica. L’elenco dei prodotti è soggetto a possibili ampliamenti che, entro il 2030, arriveranno a includere anche tutti i prodotti già assoggettati alla normativa ETS. 

Da quando saranno operative le misure?

Il provvedimento sarà attuato in due fasi distinte. 

La prima inizierà a partire dal 1° ottobre 2023 e sarà una fase transitoria, durante la quale gli importatori di merce saranno tenuti a presentare solo una rendicontazione trimestrale, in cui saranno specificate: la quantità totale di ciascun tipo di merce importata nel periodo di riferimento, le emissioni collegate, gli eventuali costi sostenuti nel Paese di origine in relazione a queste emissioni. La veridicità delle dichiarazioni sarà poi verificata dalla Commissione. 

La seconda fase, invece, inizierà a partire dal 1° gennaio 2026, data in cui il Regolamento sarà pienamente operativo e le importazioni di merci CBAM nell’UE potranno essere effettuate solamente dai soggetti “dichiaranti CBAM”, che dovranno: calcolare la quantità di CO2 presente nelle merci importate, acquistare i certificati a compensazione delle emissioni e garantire che, al termine di ogni trimestre, il numero di certificati posseduti copra almeno l’80% delle emissioni incorporate in tutte le merci CBAM importate dall’inizio dell’anno solare.

I certificati dovranno essere restituiti entro il 31 maggio di ogni anno solare. Entro tale data, infatti, sarà presentata una dichiarazione annuale CBAM, attestante la quantità totale delle merci importate nell’anno solare precedente, le emissioni totali collegate, il numero totale di certificati restituiti e copia della verifica delle emissioni rilasciata da un organismo accreditato.

Per ottenere lo status di dichiarante CBAM, ciascun importatore (o il suo rappresentante doganale indiretto) dovrà inviare una richiesta all’autorità competente dello Stato di appartenenza che provvederà, o meno, a iscriverlo nell’apposito registro. 

Grazie a personale specializzato e costantemente formato, Marfreight offre da sempre ai suoi clienti assistenza completa nelle operazioni di trasferimento internazionale di carichi, via terra, via mare e via aerea. In questi mesi, i nostri uffici stanno lavorando per garantire che i servizi offerti siano sempre conformi alle normative internazionali. Anche e soprattutto in vista degli adeguamenti collegati al regolamento CBAM. 

Per maggiori informazioni, potete contattarci qui, saremo felici di chiarire i vostri dubbi. 

Dopo l’apertura delle due sedi Marfreight a Salerno e a Milano, la nostra azienda completa il suo progetto di sviluppo sul territorio  per questo 2023, con l’apertura di un nuovo ufficio commerciale e operativo a Genova, punto nevralgico dei trasporti via mare. 

Come per gli altri punti presenti sul territorio, la sede di Genova risulta essere una scelta strategica strettamente correlata all’elevata attività commerciale del porto e alla posizione della città, che la collega in maniera veloce alle principali destinazioni commerciali, italiane ed Europee.

La sede di Genova, così come la nostra sede di Salerno, offrirà supporto territoriale allo sviluppo delle attività della nostra azienda nel settore Doganale e dei Sanitari, grazie a personale specializzato con alle spalle anni di esperienza e contatti diretti con i principali vettori che operano in loco. 

Presenti a Genova con un team competente e radicato

L’aggiunta di Genova alle sedi Marfreight rappresenta un passo decisivo e significativo per la crescita della nostra azienda, che siamo certi ci consentirà di offrire un servizio di gestione delle spedizioni ancora più efficiente e veloce. 

La nostra presenza nel capoluogo ligure, infatti, ci permetterà di rafforzare le relazioni con i nostri partner e di stabilire nuove importanti collaborazioni, che apriranno la strada a soluzioni logistiche integrate calibrate per le esigenze dei nostri clienti. Non solo: ci consentirà di seguire da vicino le delicate operazioni di movimentazione delle merci. 

Anche il servizio di consulenza doganale non potrà che beneficiare della presenza di team esperto in logo. Potremo garantire fisicamente un servizio di assistenza completo e personalizzato, specialmente nelle fasi critiche dello sdoganamento o dei controlli doganali durante i quali, coadiuvando le operazioni del personale preposto dalle autorità, ci poniamo a garanzia degli interessi dei nostri clienti, assicurandoci che la merce venga sigillata nel modo corretto per tutelarne l’integrità e la conservazione durante tutto il resto della spedizione. 

Capillari sul territorio, vicini ai nostri clienti

Con Genova, Marfreight assicura la sua presenza in tutte le aree maggiormente strategiche dello stivale: Napoli, Salerno, Bari, Milano e, appunto, Genova. 

Salerno, Napoli e Bari offrono una copertura importante per lo sviluppo dei business delle aziende meridionali. Milano e Genova, invece, grazie alla loro vicinanza al polo industriale e a un’offerta infrastrutturale integrata ci consentono di garantire un’offerta commerciale ancora più completa. 

Le sedi Marfreight continuano a crescere: dal primo maggio è ufficialmente operativa la nostra sede di Milano Segrate. 

Una scelta strategica per i nostri servizi relativi ai trasporti marittimi e aerei, che ci vede presenti in uno dei punti nevralgici della logistica Internazionale. 

Sedi Marfreight: la scelta dietro l’apertura della sede di Milano

Milano rappresenta il cuore della vita economica. Un punto strategico per la logistica internazionale. 

Per poter offrire un servizio al passo con un commercio internazionale ricco di sfide, le aziende che operano nel campo delle spedizioni devono poter far affidamento su una rete solida e ben connessa. Questo si traduce non solo in rapporti consolidati con i principali vettori, ma anche e soprattutto con una presenza attiva sul territorio. 

Milano si distingue come una delle città più vive per il commercio e la logistica.

Geograficamente, infatti, Milano gode di una posizione vantaggiosa, che la pone in prossimità dei principali mercati internazionali. La sua vicinanza ai porti del Mediterraneo, alle principali reti autostradali e ferroviarie, infatti, la rende un hub logistico naturale. 

Una posizione ideale per coordinare le spedizioni in tutto il mondo. L’aeroporto di Milano-Malpensa, infatti, è uno dei più importanti scali cargo in Europa. 

La nostra presenza anche a Milano ci garantisce, quindi, la possibilità di strutturare soluzioni logistiche personalizzate, che offrono ai nostri clienti partner un vantaggio competitivo significativo.

Un’azienda che cresce e guarda lontano

L’apertura di questa nuova sede, dopo quella di Salerno, conferma ancora una volta il percorso della nostra azienda, un percorso di crescita costante, fatto di scelte attuate per offrire sempre il servizio migliore, in termini di velocità efficienza e affidabilità. Sfruttare le risorse offerte da questa città pulsante significa accedere a una vasta rete di opportunità commerciali, ottimizzare le operazioni logistiche e, per noi, fornire servizi di altissima qualità.I am text block. Click edit button to change this text. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

La nostra nuova sede Marfreight di Salerno è finalmente operativa. 

Dal primo di aprile, la nostra Casa di Spedizioni è presente anche a Salerno, posizione strategica per il trasporto marittimo. 

La sede di Salerno offrirà supporto territoriale allo sviluppo delle attività della nostra azienda, nel settore Doganale e dei Sanitari, con personale specializzato che ha alle spalle anni di esperienza e contatti diretti sul territorio. 

Questo ci consentirà di offrire ai nostri clienti servizi ancora più flessibili, veloci e affidabili, e di costruire soluzioni personalizzate per ogni tipologia di merce.

Si tratta di una scelta strategica, operata per seguire ancora più da vicino i carichi che ci vengono affidati: la presenza sul territorio di Marfreight è infatti garanzia di sicurezza sul trasporto e di tutela nei confronti dei nostri clienti, anche e soprattutto durante le delicate operazioni di controllo doganale.

L’apertura di questa nuova sede rappresenta un ulteriore tassello nella crescita della nostra azienda che, seppur relativamente giovane, si sta facendo strada tra i principali forwarder internazionali, consolidando la sua presenza a livello nazionale, con uffici diretti e personale operativo specializzato.

La nuova sede di Salerno, infatti, si aggiunge alla sede principale di Marfreight, collocata a Napoli, e alla sede operativa presente a Bari, quest’ultima diventata ormai una realtà importante nel settore del trasporto marittimo/aereo dell’area pugliese. 

Essere vicini alle aziende è per noi un vantaggio irrinunciabile, perché ci permette di garantire, oggi come ieri, un servizio all’altezza delle aspettative dei nostri clienti, un servizio che svolgiamo ogni giorno con passione e dedizione.

Spedizioni italiane e inflazione, qual è la situazione? Uno sguardo di insieme lo ha fornito l’ultimo Fedespedi Economic Outlook, pubblicato lo scorso marzo. 

Secondo il report, le incertezze economiche legate alla guerra in Ucraina potrebbero estendere i loro effetti anche in questo 2023. 

In particolare, in merito alle spedizioni italiane, preoccupa l’aumento dell’inflazione

L’aumento dell’inflazione che preoccupa le spedizioni italiane

Il report mostra come, nonostante i vari fattori di crisi, il 2022 sia stato un anno meno negativo del previsto, anche grazie alle adeguate contromisure prese attraverso le politiche di sostegno alle imprese. 

Le previsioni per il 2023, però, si mostrano ancora prudenti, anche a causa della persistente instabilità della situazione geopolitica mondiale e delle spinte inflazionistiche che hanno portato a un conseguente rialzo dei tassi. 

Nel mese di gennaio, infatti, i prezzi al consumo hanno registrato un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 10,1% rispetto a gennaio 2022, una crescita legata principalmente ai costi dei beni energetici. 

Un’interessante considerazione deve essere fatta anche in merito all’andamento altalenante dell’ecommerce che, nel 2022, a picchi negativi ha visto affiancarsi dei periodi di exploit. 

Lo stato delle catene logistiche globali viene mostrato, invece, dal Global Supply Chain Pressure Index (GSCPI), pubblicato dalla Federal Reserve Bank di New York, che mostra una moderata flessione a gennaio 2023. 

Qual è invece la situazione del traffico container nei porti italiani?

Secondo le prime stime, nel 2022, dovrebbe aver registrato un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente, attestandosi intorno agli 11,5 Mio.Teu. L’incremento ha riguardato un po’ tutti i porti maggiori, in particolar modo i porti di Savona e Ravenna. Un trend che, però, non ha interessato porti come quello di Genova, La Spezia e Salerno, che hanno mostrato, invece, un leggero calo. 

La crescita ha toccato anche i porti di transhipment, come Gioia Tauro, ritornato ai numeri di alcuni anni fa, e Taranto e Cagliari, che avevano attraversato un’importante crisi nel periodo della pandemia. 

Il trasporto marittimo è quindi tornato a respirare nel 2022, registrando anche una netta diminuzione del ritardo delle navi: dal 30,4% di navi in orario ad inizio 2022, si è riusciti ad arrivare al 56,6% a dicembre dello stesso anno.

In Marfreight, lavoriamo incessantemente per offrire ai nostri clienti le offerte migliori, grazie alle preziose partnership consolidate negli anni con i principali vettori di trasporto. 

Per maggiori informazioni, puoi contattarci qui, senza impegno.

Il 21 marzo, sul Financial Times è stata pubblicata la classifica Leader della Crescita in Europa 2023. Una lista che raccoglie le 1.000 aziende europee in più rapida crescita negli ultimi tre anni. 

Con nostro grande orgoglio, Marfreight è presente all’interno della lista come prima società italiana, in Europa, nel settore della Logistica e Trasporti. Un grande risultato che premia l’impegno di questi ultimi anni, la dedizione e la passione per la nostra attività e per il settore del Forwarding.

La graduatoria è stata stilata in collaborazione con Statista, istituto tedesco leader nella certificazione dei dati economici, e ha coinvolto le aziende presenti in 34 Paesi (tra cui Europa, Regno Unito, Svizzera e altri), analizzate in base al tasso di crescita annuale formato dai ricavi ottenuti nel periodo compreso tra il 2018 e il 2021.

Leader della Crescita 2023: le aziende migliori, nonostante la pandemia

Si tratta per noi di un risultato importantissimo, segno del grande impegno profuso nel settore, anche e nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. In più di un anno di emergenza da Covid-19, le aziende di tutta Europa hanno subito un duro colpo, dovuto in parte alle interruzioni della catena di fornitura globale. 

Il tasso di crescita minimo per essere inclusi all’interno dell’elenco delle mille aziende Europee leader della crescita, è stato del 36,2%. Noi di Marfreight abbiamo registrato un tasso di crescita assoluto del 45,0% e un tasso di crescita annuo composto (CAGR) dell’81,2%.

Le previsioni ci dicono che anche per il prossimo anno la nostra azienda potrebbe replicare la presenza all’interno della classifica. 

Questo risultato si aggiunge a un altro riconoscimento ottenuto: l’inserimento della nostra azienda tra i “Leader della Crescita 2022”, la classifica stilata da Statista e pubblicata sul Sole 24 Ore, che ha raccolto le aziende italiane che nel triennio 2017-2020 sono cresciute di più in termini di fatturato e di personale impiegato. 

Ringraziamo innanzitutto i nostri partner che, ogni giorno, si affidano a noi, scegliendo i nostri servizi. Ma anche e soprattutto tutte le persone che compongono il team di Marfreight: professionisti che investono impegno, dedizione, passione ed energie per offrire ai nostri clienti sempre le migliori soluzioni possibili.